La psicoterapia della gestalt è un modello di cura e di crescita dell’individuo e integra in modo funzionale tre principi della condizione umana: la soggettività, il vivere in relazione (amicizie, lavoro, intimità…) e, infine, il fattore temporale, ovvero il momento in cui avvengono i fenomeni che stiamo prendendo in considerazione.
La psicoterapia della gestalt evidenzia che il tutto è differente dalla somma delle sue parti, perciò, per comprendere un comportamento è importante averne una visione di sintesi. L’individuo e l’ambiente rappresentano un unico ecosistema che si autoregola e cresce in funzione di ogni elemento che ne fa parte. La salute è osservata partendo dal presupposto che è un adattamento creativo dell’organismo all’ambiente: la ricerca, sempre nuova, per coniugare in forme ogni volta più integre e complete il soggetto con ciò che lo circonda.
Anche il disagio psicologico assume così il significato di adattamento creativo in risposta all’ambiente in cui si è sviluppato nel passato.
L’approccio gestaltico considera importante, allora, l’intera esperienza di vita di una persona: fisica, psicologica, intellettuale, emotiva, relazionale e spirituale; osservando e verificando la consapevolezza che l’individuo ha di sé.
La terapia gestaltica racchiude in sé l’attenzione al corpo, alla relazione e all’esperienza ed è applicabile all’individuo, alla coppia, alla famiglia, al gruppo e all’organizzazione.
La terapia della gestalt viene ufficializzata da Fritz Perls e sua moglie Laura negli anni quaranta a New York raccogliendo e organizzando la psiconalisi classica con i principi della teoria del campo di Kurt Lewin, i contributi filosofici dell’esistenzialismo, della fenomenologia, e anche della psicologia della gestalt, da cui prende il nome.