Gelosia: differenze tra uomo e donna

Gelosia: gli uomini e le donne sono gelosi allo stesso modo? Sono gelosi delle stesse cose?

“Lascia stare. Gli uomini sono fatti così”. Pare di sentirla ancora la voce di mia nonna e quella frase ripetuta a una ragazzina che si affacciava all’amore e alle prime delusioni. Non era certo suo il copyright, se no avrebbe una discreta fortuna: di queste frasi, infatti, ne sento ancora molte, al tavolino di un bar come in terapia. Gli uomini sono tutti fatti colà, le donne tutte fatte così, lupo ululà, castello ululì – come diceva Gene Wilder in Frankenstein Junior – e giù di luoghi comuni.

La verità è che amare e lasciarsi amare è meraviglioso e allo stesso tempo rischioso. E davanti al rischio proviamo a difenderci cercando verità che aiutino ad attutire possibili cadute. Piccoli appigli, come le parole di mia nonna: consolatorie, sì, ma svalutanti allo stesso tempo. L’uomo per natura è traditore, la donna è mobile, chi ha tradito in passato lo farà di nuovo, sono i più gelosi i primi a cascarci…Ma sulla gelosia e il tradimento come la pensano un uomo e una donna?

Due ricercatori della California (della Ucla e della Chapman University) hanno condotto uno studio su 64 mila persone (eterosessuali, omosessuali e bisessuali) tra i 18 e i 65 anni riducendo a una sola domanda le macro differenze osservate tra uomo e donna riguardo la gelosia.

E’ peggio scoprire il tradimento fisico del partner, o sapere che questo si è innamorato di un’altra persona senza però esserci andato a letto?

Oltre la metà degli uomini ha indicato come scenario peggiore il tradimento fisico. Le donne, per oltre il 60%, hanno dichiarato l’opposto. Due le motivazioni citate dai ricercatori: una culturale e una legata all’evoluzione della specie.

La prima vuole gli uomini colti in fallo nella loro virilità e le donne nella loro capacità di creare legami, di costruire la coppia. La seconda, evoluzionistica, è legata, nei secoli, a un altro luogo comune: la madre è sempre certa, il padre…Accertare la paternità era impossibile (i nostri antenati non avevano i test del DNA) e inutile, per l’uomo, sprecare risorse nel crescere il figlio di qualcun altro. Quindi, madre natura per evitare questo dispendio energetico sembrerebbe aver equipaggiato gli uomini della capacità di sentire maggior tristezza se traditi fisicamente. Per quanto riguarda le donne, il rischio, invece, era di essere abbandonate con un figlio da crescere, perciò le loro antenne sembrano orientate per captare il livello di coinvolgimento emotivo del partner (più è coinvolto, maggiore la possibilità di rimanere a prendersi cura della famiglia).

Nonostante questi dati siano molto interessanti, continuo a pensare che le etichette conviene lasciarle a chi le usa per lavoro, perché rischiano di essere un limite. Siamo persone che si incontrano, si conoscono e si amano con le proprie fragilità. Nella vita di coppia ascoltarsi e confrontarsi è fondamentale, perché sicuramente un po’ di rischio c’è, ma c’è per entrambi.

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