Fa finta di non capire, lo fa apposta? Le difficoltà di comunicazione

Si, sono proprio molte le difficoltà di comunicazione nelle relazioni, soprattutto tra un uomo e una donna. Anni fa uscì un libro semplice e allo stesso tempo veramente efficace per comprendere quanto l’uomo e la donna sono diversi: gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere.

Venire da pianeti diversi significa avere lenti diverse attraverso cui vedere la stessa realtà, che sarà deformata in modi per l’altro inimmaginabili. Alla diversità ci si avvicina spesso con estenuanti, interminabili, ragionamenti. Come se la logica potesse venirci in soccorso nelle difficoltà di comunicazione e aprisse la testa del partner per far penetrare il nostro punto di vista, modificando il suo per sempre.

Mi torna in mente Woody Allen che delle relazioni d’amore diceva:

Penso a quella vecchia barzelletta, sapete, quella dove uno va dallo psichiatra e dice: “Dottore, mio fratello è pazzo, crede di essere una gallina!”. E il dottore gli dice: “Perché non lo interna?”. E quello risponde: “E poi a me le uova chi me le fa?”. Beh, credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti uomo-donna: e cioè che sono assolutamente irrazionali, e pazzi, e assurdi… Ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova.

Il problema si manifesta quando i ragionamenti, i discorsi, le liti – stranamente – non funzionano. Allora i partner si convincono della certa malafede dell’altra parte, o dell’incompatibilità caratteriale, o della fine del sentimento.

Quando una coppia arriva nel mio studio è chiaro come entrambe le parti abbiano una profonda conoscenza dei comportamenti dell’altro, ma una blanda – se non addirittura nulla – conoscenza di sé. Ognuno sa cosa non apprezza dell’altro, ma non riconosce in che modo provoca tali comportamenti.

La relazione si compone di due individui e non di uno che sbaglia e l’altro che si adegua.

La comunicazione è alla base di ogni relazione. È fondamentale poter ascoltare l’altro, rispettarlo e apprezzarlo, senza giudicarlo in quanto diverso da noi. La diversità è ricchezza – quando i valori e gli obiettivi per noi sostanziali siano comuni, questo è ovvio -. L’altro è per l’appunto altro da noi. Non potrà mai corrispondere all’ideale di matrimonio, di partner, di coppia che abbiamo nella nostra mente. Il nostro ideale si scontra con la realtà e quindi con una persona in carne e ossa che ha una storia, una famiglia, degli amici, delle sofferenze e delle gioie alle spalle che lo hanno reso unico.

Rinunciare agli ideali ci permette di far parte dell’ambiente e di apprezzare, stimare e amare veramente chi ci accompagna con tutte le sue fragilità. Oppure ci può far aprire gli occhi su quanto queste divergenti vedute siano incolmabili, portandoci a una sana rottura.

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